EffectUs Event
GOPRACTICAL è orgoglioso di annunciare l’inizio della collaborazione con EFFECTUS, Associazione culturale che si propone lo sviluppo dell’arte del make-up e degli Effetti Speciali in tutte le sue sfaccettature per professionisti ed appassionati.
GoPractical ed EffectUs condividono la missione di promuovere l’importanza dello scambio reciproco di conoscenza e saperi artistici a livello nazionale ed internazionale, favorendo il networking volto alla crescita della disciplina artistica degli Effetti Speciali tradizionali, tra cui: scultura, calchi, prostetica, make up, maschere, animatronica, puppets, face painting e body painting.
Il regista pratico Marcello Baretta sarà ospite di EffectUs all’evento del 24 e 25 Settembre 2022 presso il Lanificio 159 di Roma, dove terrà una conferenza sui temi trattati nel saggio “Il regista pratico” e anticiperà dettagli sulle nuove produzioni.
Note di regia
Dirigere immagini in movimento significa prima di tutto saperle orchestrare secondo una prerogativa fondamentale: il ritmo.
Il video prodotto da GoPractical e dedicato all’animatronica affronta linguaggi visivi distinti e di conseguenza adotta registri musicali differenti: da un lato ci sono le atmosfere suggestive che raccontano le emozioni dell’esperimento sociale, dall’altro c’è un taglio più documentaristico che racconta la tecnica animatronica e la regia pratica.
Il regista Marcello Baretta ha coinvolto il compositore e direttore d’orchestra Alessio Maria sin dalla pre-produzione, sviluppando una struttura visiva imperniata su ritmi prestabiliti.
Una delle richieste del regista è stata quella di introdurre l’esperimento con una rivisitazione del tema di E.T. “Far from home” in chiave evocativa, sospesa, caratterizzando il suono con un riverbero, come se ogni nota fosse una goccia d’acqua che, cadendo, riecheggia in una grotta. Le battute della voice-over sono state scritte per incastrarsi tra una nota e l’altra, senza sovrapposizioni. L’arrangiamento doveva essere una metafora sonora dell’oscurità fisica e psicologica in cui si trovavano i protagonisti, che restano immobili in un indefinito spazio buio, bendati, ignari di ciò che sta per accadere. Solo allo spettatore è concesso di sbirciare brevemente la prova che li attende. Il successivo crescendo è l’equivalente in musica della suspense offerta dalla testa di E.T. che si solleva ed entra a fuoco, rivelandosi.
Il compositore ha reso la sequenza introduttiva ancora più suggestiva escludendo l’ultima nota del tema e sostituendola con la battuta del ciak, riprodotta con legnetti ai quali ha applicato lo stesso riverbero delle note per calarli nel medesimo paesaggio sonoro.
Un’altra richiesta del regista è stata quella di chiudere il video con un omaggio al noto tema “Flying” partendo dalla sua versione più celebrativa (“Escape/Chase/SayingGoodbye”) ma limitandolo alle ultime sette note: abbastanza da essere riconoscibile, ma non troppe da renderlo scontato.
A parte le due brevi citazioni, il regista ha voluto che tutta la musica fosse una composizione originale, lasciando al compositore ampio spazio per esprimere la propria creatività.
La sequenza centrale del video, quella documentaristica, è stata girata, montata e musicata per prima: l’obiettivo, ampiamente centrato dal compositore, è stato trovare ritmi e linguaggi sonori che aderissero come una seconda pelle ai concetti, più che alle scene o ai tagli di montaggio: regista e compositore hanno analizzato le intenzioni, i sotto-testi, le emozioni, cercando di capire come la musica potesse diventare un elemento complementare in grado di aggiungere ulteriori significati.
La sfida più grande è stata stare al passo con il crescendo emotivo: si parte da un’introduzione che anticipa allo spettatore il tema dell’esperimento creando suspense, si passa alla spiegazione tecnica degli obiettivi e delle tecniche impiegate e si arriva all’apice emozionale che rivela le reazioni dei protagonisti.
La tecnica di composizione di Alessio Maria è ancora tradizionale: carta, inchiostro, improvvisazione al piano e poi di nuovo carta e inchiostro. Quando i temi sono definiti, la finalizzazione può essere digitale o analogica. Alessio è un compositore meticoloso, paziente: il suo approccio riflette quello del regista pratico poiché esplora soluzioni sinfoniche classiche che possano dialogare con la modernità, tracciando un percorso a metà strada fra tradizione e innovazione che conduce a sonorità cinematiche di grande impatto emozionale.
Durante la post-produzione, il compositore ha improvvisato un arrangiamento che prendeva spunto dal tema “I am keeping him” ma poi divergeva, cercava la propria strada e diventava qualcosa di nuovo e delicato, trovando la propria forza nella semplicità del suono del pianoforte. Questo toccante passaggio non è purtroppo presente nel montaggio definitivo ma regista e compositore si augurano di poterlo rilasciare includendolo in un album di prossima pubblicazione che raccoglierà il lavoro di sperimentazione musicale che ha contraddistinto tutta la produzione.